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Bischof in der Türkei erstsochen vom eigenen Fahrer. Bischof Padovese, der Leiter der Bischofskonferenz, ist in der Türkei erstsochen worden vom eigenen Fahrer.Mehr
Bischof in der Türkei erstsochen vom eigenen Fahrer.
Bischof Padovese, der Leiter der Bischofskonferenz, ist in der Türkei erstsochen worden vom eigenen Fahrer.
Rodrigo†
El País, jueves, 09 de junio de 2010
El asesino del obispo Padovese no actuó solo
La policía turca apunta al móvil religioso en la muerte del prelado
Miguel Mora

Roma — Las versiones oficiales empiezan a sonar a un compromiso cosido con los alfileres de la prudencia y la alta política. La policía turca, la comunidad cristiana de Anatolia y la autopsia realizada al cadáver del obispo Luigi Padovese …Mehr
El País, jueves, 09 de junio de 2010
El asesino del obispo Padovese no actuó solo
La policía turca apunta al móvil religioso en la muerte del prelado
Miguel Mora

Roma — Las versiones oficiales empiezan a sonar a un compromiso cosido con los alfileres de la prudencia y la alta política. La policía turca, la comunidad cristiana de Anatolia y la autopsia realizada al cadáver del obispo Luigi Padovese coinciden en que el asesinato el pasado jueves del prelado milanés, de 63 años, fue por razones religiosas o políticas y no, como se ha dicho hasta ahora, por obra de un enajenado mental.
Según la autopsia realizada en Iskenderun, el cuerpo del obispo capuchino, gran defensor del diálogo con el islam, recibió 20 cuchilladas, ocho de ellas cerca del corazón. Se sabe que Altun atacó al prelado dentro de la casa y que este logró salir al jardín pidiendo auxilio; allí, su agresor le decapitó. Luego, Altun subió al tejado de la vivienda y, según los testigos, gritó: “He matado al gran Satanás. Alá es grande”.
Un asesinato ritual, según la agencia católica Asia News, que lleva la marca de los fundamentalistas islámicos supuestamente manipulados por el llamado Estado profundo, una red golpista infiltrada en los servicios de seguridad del Estado que persigue derribar al Gobierno del primer ministro, Recep Tayyip Erdogan.
El vaticanista Filippo di Giacomo, que recoge impresiones de diplomáticos, amigos y colaboradores de Padovese, insiste en que este, al ser informado del peligro que representaba Altun, “prefirió arriesgar su inmolación personal para evitar una tragedia mayor, es decir, un atentado contra el Papa”.
Di Giacomo explica así las reticencias vaticanas: “Es comprensible que la máquina de suavizar busque continuar el diálogo con Turquía. Y no sería la primera vez que el interés de uno se sacrifica por el interés de muchos”.
Rodrigo†
AsiaNews, lunedì, 7 giugno, 2010
Oggi i funerali di mons. Padovese
L’assassino: ‘Ho ammazzato il grande satana!’
di Geries Othman
Iskenderun — Oggi alle 16 vi saranno i funerali di mons. Padovese, ucciso dal suo autista, Murat Altun, stranamente “impazzito” lo scorso 3 giugno.
Mentre i giorni passano, si aggiungono nuovi particolari alla vicenda dell’assassinio e alla presunta “insanità” …Mehr
AsiaNews, lunedì, 7 giugno, 2010
Oggi i funerali di mons. Padovese
L’assassino: ‘Ho ammazzato il grande satana!’
di Geries Othman
Iskenderun — Oggi alle 16 vi saranno i funerali di mons. Padovese, ucciso dal suo autista, Murat Altun, stranamente “impazzito” lo scorso 3 giugno.
Mentre i giorni passano, si aggiungono nuovi particolari alla vicenda dell’assassinio e alla presunta “insanità” dell’uccisore.
I medici che hanno effettuato l’autopsia hanno rilevato che mons. Padovese presentava coltellate in tutto il corpo, ma soprattutto dalla parte del cuore (almeno 8). Anche la dinamica dell’uccisione è più chiara: il vescovo è stato accoltellato in casa. Egli è riuscito ad avere la forza di andare fuori, sulla soglia della casa, sanguinante e gridando aiuto e là avrebbe trovato la morte. Forse solo quando egli è caduto a terra, qualcuno gli ha tagliato la testa.
Testimoni affermano di aver sentito il vescovo gridare aiuto. Ma ancora più importante, è che essi hanno sentito le urla di Murat subito dopo l’assassinio. Secondo queste fonti, egli è salito sul tetto della casa è ha gridato: “Ho ammazzato il grande satana! Allah Akbar!”.
Questo grido coincide perfettamente con l’idea della decapitazione, facendo intuire che essa è come un sacrificio rituale contro il male. Ciò mette in relazione l’assassinio con i gruppi ultranazionalisti e apparentemente fondamentalisti islamici che vogliono eliminare i cristiani dalla Turchia.
Del resto, secondo un giornale turco, il Milliyet del 4 giugno, l’assassino avrebbe detto alla polizia di aver compiuto il gesto “per rivelazione divina”.
Davanti a questi nuovi e agghiaccianti particolari sono forse da rivedere le dichiarazioni del governo turco e le prime convinzioni espresse dal Vaticano, secondo cui l’uccisione non avrebbe risvolti politici e religiosi. Fermo restando che, come ha detto Benedetto XVI nell’aereo in viaggio per Cipro, questo assassinio “non può essere attribuito alla Turchia e ai turchi, e non deve oscurare il dialogo”.
Albertus Magnus
🙏 🤬