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Prof. Francesco Trombetta-Commento giuridico-teologico al testo dell’ intervento al Tribunale Interdiocesano Piemontese -Inaugurazione anno giudiziario Torino 1 febbraio 2020 di Mons. Pierantonio …Altro
Prof. Francesco Trombetta-Commento giuridico-teologico al testo dell’ intervento al Tribunale Interdiocesano Piemontese -Inaugurazione anno giudiziario Torino 1 febbraio 2020 di Mons. Pierantonio Pavanello-Vescovo di Adria-Rovigo.

Prof. Francesco Trombetta-Commento giuridico-teologico al testo dell’ intervento al Tribunale Interdiocesano Piemontese -Inaugurazione anno giudiziario Torino 1 febbraio 2020
di Mons. Pierantonio Pavanello-Vescovo di Adria-Rovigo su «La dichiarazione di nullità del matrimonio e il discernimento di coscienza: vie diverse e complementari per la cura delle situazioni matrimoniali ‘irregolari”


www.diocesi.torino.it/…/tribunale-eccle…

Preliminarmente sottolineo che il Prof. Andrea Grillo (il massimo teologo laico, esperto in materia, noto in tutto il mondo) il 2/2/2020 ha criticato, come me, tale contenuto nel suo articolo “Fa’ la cosa giusta”: la recezione di Amoris Laetitia e le categorie dei canonisti (Ho letto con attenzione la Prolusione che Mons. P. Pavanello, Vescovo di Adria-Rovigo, Mi sembra utile fornire la linea fondamentale di riflessione proposta dal canonista e mostrarne i limiti storici e pastorali rispetto al disegno proposto autorevolmente da Amoris Laetitia … www.cittadellaeditrice.com/…/fa-la-cosa-gius… )

PRODROMICAMENTE VORREI CAPIRE SE I TERMINI USATI IN TALE ERRATO INTERVENTO DI QUESTO VESCOVO HANNO LO STESSO SIGNIFICATO ELABORATO DAL PAPA CONFERMATO DAL MAGISTERO ATTUALE DELLA CHIESA CATTOLICA E DALLA DOTTRINA ILLUMINATA PREVALENTE (per esempio dal docente di Teologia sacramentaria Ch.mo Prof. Andrea Grillo- dal docente di Diritto Canonico Ch.mo Prof. Pierluigi Consorti, dal docente/professionista di Psicoterapia familiare Ch.mo Prof. P. Giovanni Salonia, ecc.)

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S.E.R. Mons. P. Pavanello, Vescovo di Adria-Rovigo
evidenzia che “sembra molto significativo quanto affermato da Papa Francesco nell’Allocuzione alla Rota del 2018: «Dobbiamo impedire che la coscienza dei fedeli in difficoltà per quanto riguarda il loro matrimonio si chiuda ad un cammino di Grazia. Questo scopo si raggiunge con un accompagnamento pastorale, con il discernimento delle coscienze (cfr Esort. ap. Amoris laetitia, 242) e con l’opera dei nostri tribunali». Il Papa, quindi, al fine di realizzare l’obiettivo di far sì che i fedeli rimangano aperti ad un cammino di Grazia, mette insieme l’«accompagnamento pastorale», il «discernimento delle coscienze» e l’«opera dei tribunali».

1) 1) citazione incompleta, mi permetto di osservare, riporto testualmente il n. 242: I Padri hanno indicato che “un particolare discernimento è indispensabile per accompagnare pastoralmente i separati, i divorziati, gli abbandonati. Va accolta e valorizzata soprattutto la sofferenza di coloro che hanno subito ingiustamente la separazione, il divorzio o l’abbandono, oppure sono stati costretti dai maltrattamenti del coniuge a rompere la convivenza. Il perdono per l’ingiustizia subita non è facile, ma è un cammino che la grazia rende possibile. Di qui la necessità di una pastorale della riconciliazione e della mediazione attraverso anche centri di ascolto specializzati ( come il nostro “Pozzo di Sicàr diocesano” di Palermo, unico in Sicilia dal 2013, da me e mia moglie istituito insieme a Don Cesare Rattoballi Parroco della chiesa Annunciazione del Signore di Palermo , sotto l'egida di S.Em.R.ma Card. Paolo Romeo, Arcivescovo emerito di Palermo, dal quale fui delegato a redigere le risposte ad hoc al Questionario ricevuto dagli organi competenti del Sinodo mondiale sulla famiglia 2014-2015) da stabilire nelle diocesi”.

Sottolineo, altresì, che il n. 300 puntualizza “ Se si tiene conto dell’innumerevole varietà di situazioni concrete, come quelle che abbiamo sopra menzionato, è comprensibile che non ci si dovesse aspettare dal Sinodo o da questa Esortazione una nuova normativa generale di tipo canonico, applicabile a tutti i casi. E’ possibile soltanto un nuovo incoraggiamento ad un responsabile discernimento personale e pastorale dei casi particolari, che dovrebbe riconoscere che, poiché «il grado di responsabilità non è uguale in tutti i casi»,www.vatican.va/…/papa-francesco_…le conseguenze o gli effetti di una norma non necessariamente devono essere sempre gli stessi.www.vatican.va/…/papa-francesco_… I presbiteri hanno il compito di «accompagnare le persone interessate sulla via del discernimento secondo l’insegnamento della Chiesa e gli orientamenti del Vescovo. In questo processo sarà utile fare un esame di coscienza, tramite momenti di riflessione e di pentimento. I divorziati risposati dovrebbero chiedersi come si sono comportati verso i loro figli quando l’unione coniugale è entrata in crisi; se ci sono stati tentativi di riconciliazione; come è la situazione del partner abbandonato; quali conseguenze ha la nuova relazione sul resto della famiglia e la comunità dei fedeli; quale esempio essa offre ai giovani che si devono preparare al matrimonio. Una sincera riflessione può rafforzare la fiducia nella misericordia di Dio che non viene negata a nessuno».www.vatican.va/…/papa-francesco_… Si tratta di un itinerario di accompagnamento e di discernimento che «orienta questi fedeli alla presa di coscienza della loro situazione davanti a Dio. Il colloquio col sacerdote, in foro interno, concorre alla formazione di un giudizio corretto su ciò che ostacola la possibilità di una più piena partecipazione alla vita della Chiesa e sui passi che possono favorirla e farla crescere. Dato che nella stessa legge non c’è gradualità (cfr Familiaris consortio, 34), questo discernimento non potrà mai prescindere dalle esigenze di verità e di carità del Vangelo proposte dalla Chiesa. Perché questo avvenga, vanno garantite le necessarie condizioni di umiltà, riservatezza, amore alla Chiesa e al suo insegnamento, nella ricerca sincera della volontà di Dio e nel desiderio di giungere ad una risposta più perfetta ad essa».www.vatican.va/…/papa-francesco_… Questi atteggiamenti sono fondamentali per evitare il grave rischio di messaggi sbagliati, come l’idea che qualche sacerdote possa concedere rapidamente “eccezioni”, o che esistano persone che possano ottenere privilegi sacramentali in cambio di favori. Quando si trova una persona responsabile e discreta, che non pretende di mettere i propri desideri al di sopra del bene comune della Chiesa, con un Pastore che sa riconoscere la serietà della questione che sta trattando, si evita il rischio che un determinato discernimento porti a pensare che la Chiesa sostenga una doppia morale.

Francesco Trombetta
(Recensione al libro di testo di 1° anno del Corso triennale di Teologia
STB San Luca Evangelista – Palermo- 10 Giugno 2014)

“LA COSCIENZA- I FONDAMENTI DOGMATICI DELL’ESISTENZA CRISTIANA:
CONCILIO VAT. 2°- OPZIONE FONDAMENTALE- LEGGE DELLA GRADUALITA”


Ritengo doveroso evidenziare alcuni concetti teologici fondamentali:
Il Concilio parla poco di morale, ma ha dato le direttive metodologiche nel Decreto “Optatam Totius” e nella Dichiarazione “Dignitatis Humanae” ed i saggi nelle Costituzioni LG e GS. Il Decreto, sulla formazione dei futuri sacerdoti (n. 16d), basandosi sui principi posti dalla Costituzione DV (n. 24) sull’uso della Scrittura in Teologia, dà le direttive per la elaborazione di una morale centrata sul mistero di Cristo e sulla storia della salvezza (p. 331Libro di testo STB).
La Dichiarazione (n. 14c) mette in luce come la teologia morale, biblicamente vivificata,viene completata dalla filosofia morale perché il fondamento ultimo dei diritti della coscienza sta nella dignità della persona umana in quanto gli elementi razionali sono assunti nella fede.
La Costituzione (dogmatica)LG (39-42) presenta una morale della carità integrale invitando tutti, ognuno secondo i propri doni ed uffici, ad avanzare senza indugi verso la via della fede viva la quale accende la speranza ed opera per mezzo della carità.
La Costituzione (pastorale) GS, superando un’etica individualistica, traccia i principi fondamentali di una morale sociale a livello planetario, proponendo (n. 16) in forma sistematica ed autorevole una riflessione sulla coscienza morale, la quale occupa un posto centrale nell’antropologia e si pone in continuità con l’intelligenza, tesa alla ricerca del vero, e con la libertà, tesa alla ricerca del bene(17).
Pertanto, l’uomo ha una legge scritta da Dio dentro il suo cuore secondo la quale sarà giudicato in quanto la coscienza è il nucleo più segreto ed il sacrario dell’uomo dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità propria; tramite la coscienza si fa conoscere, in modo mirabile quella legge, che trova il suo compimento nell’amore di Dio e del prossimo.
Quanto più prevale la coscienza retta, tanto più le persone e i gruppi sociali si allontanano dal cieco arbitrio e si sforzano di conformarsi alle norme oggettive della moralità. Tuttavia succede non di rado che la coscienza sia erronea per ignoranza invincibile, senza che per questo essa perda la sua dignità.

Ma ciò non si può dire quando l’uomo poco si cura di cercare la verità ed il bene
e quando la coscienza diventa quasi cieca in seguito all’abitudine del peccato, essa è pure portavoce della legge naturale che tende ad attuarsi come legge dell’amore verso Dio ed il prossimo.
Il problema della “coscienza invincibilmente erronea” ( cioè non ancora in grado di superare l’errore) viene esaminato sotto 3 aspetti in quanto si colloca:
a) alla base di tutti i presupposti di natura sociale
b)a livello di ragionamento morale (per una sbagliata deduzione dei principi morali)
c)sul piano pratico (l’uomo sbaglia per debolezza di carattere o per leggerezza o per situazioni conflittuali).

Quindi la coscienza ha 3 funzioni:
-Intellettiva
(quando realizza il processo che porta alla formulazione del giudizio morale);
-Parenetica(quando assume il ruolo di spronare la volontà a fare sempre il bene potenziale)
-Volitiva (quando è considerata come la facoltà che attua la scelta morale fondamentale).
Da ciò deriva che l’opzione fondamentale occupa un posto rilevante nella teologia morale per l’importanza che assume nella “prima conversione” e nella “conversione continua”, nella distinzione fra “peccato mortale e peccato veniale” ecc.. Essa indica (p. 335) il porsi dell’uomo davanti al bene o al male, obbligato a scegliere, impegnando sia la volontà per scegliere e volere, sia l’intelligenza, per distinguere il bene e il male.

A tal proposito nell’enciclica “Veritatis splendor” di Giovanni Paolo II viene sottolineato che si tratta della scelta della fede, dell’obbedienza alla fede che opera mediante la carità e da qui è chiamata a fruttificare nelle opere; mediante tale scelta l’uomo è capace di orientare la sua vita e di tendere, con l’aiuto della grazia, verso il suo fine, seguendo l’appello divino, per cui non è pensabile separare l’opzione fondamentale dalle azioni concrete compiute quotidianamente.
Essa si innesta nel contesto della vocazione cristiana e la risposta
ad essa deve essere continuamente ri-decisa durante l’intero arco della vita, con condotte che rendano l’uomo più conforme a Cristo, l’espressione di ciò è la “metànoia” (cambiamento radicale della propria vita orientata a Dio per diventare effettivamente “sale della terra e luce del mondo”). Omissis

Tale recensione è stata da me aggiornata domenica 19/1/2020 ore 15,30 -Catechesi, svolta “a braccio” con audio (testo pubblicato integralmente nel sito dell’Arcidiocesi di Palermo “Pastorale familiare”)Comunione per i divorziati risposati:configurazione
giuridico-teologica di Amoris Laetitia”( INDICE: 1-Inviolabilità del sigillo sacramentale nel discernimento; 2-Le circostanze in foro interno contemplate da Amoris Laetitia per i fedeli divorziati risposati; 3-L’attenuazione della responsabilità morale prevista dal Catechismo della Chiesa cattolica; 4-Differenze e similitudini fra peccato e reato canonico 5-L’imputabilità prevista dal Diritto penale canonico 6-Analogie fra scriminanti morali e giuridiche;7-” La Porneia ( Mt 19,3-9 )” :Circostanza giustificativa del divorzio??). Sabato 13/6/2020 nel mio convegno con il Prof. P. Giovanni Salonia ed il canonista Avv. Sergio Bellafiore saranno approfonditi.