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Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce (Secunda parte)

Un Medico: Giuseppe Moscati
Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce (Prima parte)


Bellissimo film, storia del santo napoletano Giuseppe Moscati, medico vissuto tra il 1880 e il 1927 e canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1987.
L'attore che interpreta il santo è Giuseppe Fiorello.

Il 4 agosto 1903 si laureò a pieni voti con una tesi sull'urogenesi epatica, lavoro che gli valse anche il diritto di stampa. Dopo pochi mesi si presentò ai concorsi per assistente ordinario e per coadiutore straordinario agli Ospedali Riuniti degli Incurabili, superando entrambe le prove[16]. Si impiegò all'Ospedale degli Incurabili dove rimase per 5 anni.
Il 2 giugno 1904 un altro lutto colpì la famiglia: si spense il fratello Alberto. Il trauma cranico riportato in seguito alla caduta da cavallo ebbe la meglio su di lui; questa perdita segnò profondamente Giuseppe il quale era molto legato al fratello.
La sua giornata fu sempre molto intensa: si alzava presto al mattino per recarsi a visitare gratuitamente gli indigenti dei quartieri spagnoli prima di prendere servizio in ospedale per il lavoro quotidiano, e di visitare al pomeriggio i malati nel suo studio privato. La dedizione per gli ammalati non sottrasse mai il tempo allo studio e alla ricerca medica che perseguì attuando un equilibrio fra scienza e fede.
La sua partecipazione umana ai problemi dei pazienti, unita alle competenze mediche, si espresse con un atteggiamento riassunto in queste parole: «Esercitiamoci quotidianamente nella carità. Dio è carità. Chi sta nella carità sta in Dio e Dio sta in lui. Non dimentichiamoci di fare ogni giorno, anzi in ogni momento, offerta delle nostre azioni a Dio compiendo tutto per amore».
Moscati, alla madre che, conoscendone la sensibilità, era preoccupata che la sua scelta di iscriversi a medicina l'avrebbe messo a dura prova nel contatto continuo con il dolore, rispose che: "era disposto anche a coricarsi nel letto dell'ammalato". Questo suo impegno fu confermato in seguito dalla assoluta dedizione con cui egli assistette i suoi pazienti, dei quali curò sempre non solo i bisogni del corpo ma anche quelli dell'anima, testimoniando il suo profondo convincimento di fede che la stessa malattia possa essere lenita dal conforto spirituale e religioso.

Con lui si manifestò appieno quella umanizzazione della medicina che, proprio negli anni in cui egli si trovò a operare, sembrava risentire invece di un'eccessiva scientificità, che comportava un certo distacco della figura del medico dal paziente, quasi come se, per affermare le proprie competenze professionali, basate sulla razionalità e sullo zelo scientifico delle nuove acquisizioni in campo medico, fosse più importante "risolvere la malattia" piuttosto che occuparsi del malato in sé. Moscati, invece, anticipò con il suo comportamento quello che è oggi considerata nell'esercizio della medicina la condizione necessaria ed essenziale per occuparsi del malato, inteso non più come semplice portatore di una malattia da guarire, ma come persona che soffre e a cui bisogna perciò riconoscere pari dignità nella sua sfera fisica e in quella emotiva spirituale, con una presa in carico totale dei suoi bisogni.
Nell'aprile del 1906, mentre il Vesuvio iniziò ad eruttare ceneri e lapilli su Torre del Greco, mettendo in pericolo un piccolo ospedaletto, succursale degli Incurabili, si recò prontamente sul posto, contribuendo a mettere in salvo gli ammalati, poco prima del crollo della struttura.
Nel 1908, dopo aver superato il concorso di assistente ordinario per la Cattedra di Chimica Fisiologica, iniziò a svolgere attività di laboratorio e di ricerca scientifica nell'Istituto di Fisiologia.
Nel 1911 un'epidemia di colera funestò Napoli ed egli fu chiamato a svolgere la sua opera di ricerca dall'Ispettorato della Sanità Pubblica, presso la quale presentò una relazione sulle opere necessarie per il risanamento della città, in parte condotte a compimento. Molte delle opere da lui prospettate furono eseguite ed egli fu anche proposto per la libera docenza in chimica biologica.
A trentun'anni il dottore vinse il concorso di Coadiutore negli Ospedali Riuniti (posto ambito da medici di tutta Italia), facendo stupire tutta la commissione grazie alla sua eccellente preparazione.
Nello stesso anno, gli fu conferita la libera docenza in Chimica Fisiologica, su proposta del professor Antonio Cardarelli, da sempre ammirato per la preparazione del giovane medico, e iniziò e continuò ininterrottamente l'insegnamento d'indagini di laboratorio applicate alla clinica e di chimica applicata alla medicina con esercitazioni e dimostrazioni pratiche secondo programmi approvati dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Sempre nel 1911 Moscati fu inviato dal Prof. Gaetano Rummo ad essere corrispondente per l'inglese e il tedesco di "La riforma Medica" da lui fondata prima come quotidiano, poi come settimanale e poi come quindicinale. Per vari anni fino al 1917 fu segretario di redazione della rivista Michele Landolfi. Fu anche socio della Reale Accademia Medico-chirurgica e direttore dell …
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maryhicc
Hola la película es muy buena pero la quisiera bajar completa en español gracias y bendiciones
Monasterio de la Paz condivide questo
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